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Curiosità

Più che farci venire l'ansia di capire, una volta superata la necessaria liberazione espressivo/comunicativa, che a volte somiglia quasi a uno starnuto, dovremmo cercare di mantenere una certa curiosità. Ma non è facile ritornare quotidianamente a una certa curiosità a ampio raggio, per vari motivi, per un generico logorio della vita quotidiana, che ci spinge a erigere altrettante difese quotidiane. :)

Necessità o bellezza?

Necessità o bellezza? A volte ci orientiamo facilmente con le nostre azioni quando avvertiamo una necessità in quell’azione, un obiettivo positivo, benefico, di soluzione a un problema nostro o di altri. Più difficile fare le cose con un senso estetico di bellezza, non finalizzata immediatamente ma perché ci piace, perché quell’azione costituisce un’immagine simbolica evocativa di senso per noi e gli altri, di connessione profonda col mondo circostante. Scegliendo necessità al posto di bellezza o più spesso rispetto a cose fatte per bellezza, forse facciamo economia delle nostre risorse mentali, nell’immediato. Le nostre azioni ci appaiono più sensate ma forse da questa opzione nasce nel tempo un po’ di tristezza, di amarezza, per la perdita di qualcosa, di cui ci si accorge in genere non nell’immediato. Dicono che sia l’anima a custodire questo rapporto estetico con la realtà, a rispondere e a dialogare con la realtà attraverso questa senso più profondo delle cose, quello estetico.

Aspettative

Effettivamente è un po' difficile il rapporto con le proprie e altrui aspettative, anche con le aspettative sociali, politiche che si mischiano con quelle personali. Aspettarsi le cose è un arte che dovrebbe fare prefigurare dei piaceri, delle evoluzioni interessanti oppure scogli da evitare. Personalmente, comunque evolva quest'anno la mia condizione professionale, anche se arrivasse qualche cliente, conseguente al mio impegno continuo di contatto, sarebbe comunque una situazione di cambiamento solo al suo inizio, vista la pluriennale situazione di anomalo stallo totale del mercato. In definitiva, anche quest'anno intero purtroppo va un po' così, si aspetta e gli eventuali inizi vanno goduti ma presi con le molle ed esplorati. Ed è un arte importante aspettare senza friggere, godersi eventuali aperture senza illudersi, cercando di godersi sempre contemporaneamente presente e futuro. Buona settimana a tutti!

La moda del secolo

Parlare, declamare, urlare, persuadere, cantare, scrivere, descrivere, spiegare, raccontare, rappresentare, trasmettere... sì ma ci sono mille modi diversi di farlo, anzi di più. Da un secolo è così per tutti, per fortuna direi, per comunicare, per capirsi, per pensare, per decidere, per fare. Ah, fare... che dobbiamo fare? Forse questo è il problema... e che dobbiamo fare? Tu che devi fare, loro che devono fare, noi che dobbiamo fare?... e che ne so?! Comunque troppe parole, troppe immagini, troppe bugie, poca organizzazione, poca gestione, poco management e magari tutto fatto in silenzio, tutto da un’altra parte, tutto fuori scena, tutto in un altro momento... mannaggia, chissà, boh?!

Che buio sceglie?

- Meccaniche celesti, guerre stellari, balle spaziali, astronavi, viaggi siderali, androidi, extraterrestri. Sciamani, maghi, dei, streghe e stregoni, credenze, misteri e superstizioni, esoterismo. Poteri forti, massonerie, servizi segreti, servizi deviati, complotti, sette segrete, deep state. Inconscio, anima, neuroscienze, psicanalisi, intuito, rimozioni, ipnosi. Leggende, religioni, mitologia, archeomitologia, alchimia. Crimine, follia, distruttività, violenza, guerre, battaglie. Indagini, casi irrisolti, indizi, scomparse, prove, processi, accusatori, accusati, colpevoli, innocenti. Che buio sceglie? - Un buio misto va bene, grazie!  

Ormai ha il suo perché

Ormai è così Ormai è andata Ormai ho risolto Ormai sto bene Ormai sto male Ormai sono sposato Ormai sono così Ormai non cambia Ormai è diverso  Ormai sono grandi Ormai ho capito Ormai sono vecchio Ormai ho un lavoro Ormai sono ricco Ormai sono povero Ormai ci sei tu Ormai non ci sei più Ormai ha il suo perché  

Esami

 - Mi faccia una bella panoramica storica, nell'epoca moderna intendo, sui concetti o nozioni di popolo, nazione, stato e poi me li contestualizzi nell'epoca contemporanea, soprattutto in relazione al loro utilizzo strumentale da parte dei poteri forti, sia economici sia politici, se vuole può inserire anche il tema dell'identità. - Padre ma lei mi fa delle domande di una difficoltà...

Mi piace

Metti Mi piace a più momenti possibili della tua giornata, non so dove si clicca... ma tu metti più Mi piace possibili alla tua giornata, comunque. Mi piace perché è bello Mi piace perché è giusto Mi piace perché posso capire Mi piace perché è interessante Mi piace perché è evidente Mi piace perché lo voglio Mi piace perché posso sentire Mi piace perché posso vedere Mi piace perché ci sono ... ... Ma quale Mi piace, mannaggia a me, a te, a loro, a soreta, a chivemmuort e a 'sta jurnata 'e merd! (Tra satira e verità del sentire)

La spettacolarizzazione della politica

La spettacolarizzazione della politica, guerre comprese, non è trasparenza, non è partecipazione. Ormai siamo oltre l'antipolitica degli anni 90 che diede il via a partiti contro la politica, Lega, Forza Italia, etc, siamo arrivati al circo della politica e dell'informazione. La politica non è solo farsi votare, è una procedura democratica per rappresentare e combinare interessi diversi e spesso contrapposti. Ma gli attuali leader senza partito chi e cosa rappresentano realmente? Forse da qualche decennio si rappresentano, in maniera aleatoria, le opinioni degli elettori, i loro sentimenti e adesso sempre di meno con l'aumentare dell'astensione elettorale. Forse bisognerebbe ragionare più concretamente per settori produttivo economici e per gli interessi economici e di lavoro che al loro interno contengono, a volte contrapposti.