La rilevanza di una informazione, di un evento, di un film o di una canzone, di un fatto insomma, si può manifestare più chiaramente nella variazione, percepita da ciascuno di noi in maniera differente, tra silenzio e suono, quiete e movimento, presenza e assenza, pubblico e privato, luce e buio. Quando le nostre vite sono immerse in un brusio o rumore continuo, di suoni, immagini, relazioni e attività e soprattutto quando questo non è scelto in modo volontario e consapevole, si rischia di gustarsi di meno ciò che di bello può accadere o di trovare poco male quello che non dovrebbe essere accettabile... e poi a un certo punto qualcuno arriva e ci dice, con una domanda retorica e provocatoria o accusatoria: ma pecché, te pare bello stu fatto a te?!? Oppure: ma pecché nun te piace?!?