Le forze sociali
Quando una forza sociale fa qualcosa di buono, storicamente è avvenuto in maniera spesso molto organizzata, conflittuale, dialettica o anche consensuale con altre forze, quella cosa buona è un'acquisizione per tutta la società, per il suo progresso, al servizio della vita dei più, di tanti.
È stato così per i movimenti o le forze operaie, per i movimenti o le forze culturali e ideologiche tradizionali o nuove, per i movimenti e gruppi scientifici o tecnologici in vari campi, per i movimenti e i gruppi artistici in campo teatrale, cinematografico, musicale.
Ci sono anche forze o energie sociali che non portano nessun miglioramento diffuso, in termini di qualità della vita, per dirlo in maniera attuale.
Oppure forze sociali estremamente minoritarie e deboli, maltrattate o discriminate o annientate dai diversi monopolisti del potere, per esempio i nativi americani e tante altre minoranze in genere, che non hanno avuto o hanno la forza di conservarsi, di evolvere e vengono travolte dalle innovazioni o altre forze sociali.
E poi ci sono le società senza forze, con la "uallera" (satira sociologica), annoiate, senza desideri forti... ecco forse noi paesi sviluppati, tra la fine del secolo scorso e quello nuovo, viviamo diffusamente questa condizione sociale, sicuramente rispetto alla democrazia e ai suoi sistemi ma anche rispetto a un'idea nuova di progresso (no... il dibattito no, diceva Nanni Moretti) ed è quindi sempre importante non farsi trascinare dal blob collettivo di sentimenti, umori e conformismi, come quello che appare nella sigla della nota trasmissione televisiva di Rai 3.
(Video - Daniele Sepe - Si vide all'animale)
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