Un fatto economico-sociale: la musica
La musica è sempre un fatto collettivo, da tanti punti di vista, culturali, di consumo, tecnologici, estetici, industriali, distributivi, comunicativi, e vale anche con le stelle del pop con cui ci hanno abituato, a partire dall'industria discografica, dagli anni 60. L'album doppio di Claudio Baglioni, "Oltre", penso sia uno dei vertici di tutto quel movimento dei cantautori di successo, che a partire soprattutto dagli anni 70 e 80 in Italia, ci ha fatto ascoltare tanta bella musica e anche tanti bravissimi musicisti di studio e sul palco: Battisti, Dalla, De Gregori, Daniele, Fossati, Zero, Ron, Bennato, Venditti, Baglioni, Graziani, Guccini, Conte, De Andrè, Avitabile, Rossi, Pooh, Matia Bazar, Zucchero, Battiato, Branduardi, etc. etc. Poi ci sono tantissimi cantanti/e grandi artisti/autori, sempre nello stesso periodo: Mina, Celentano, Vanoni, Mannoia, Morandi, Bertè, De Crescenzo, Oxa, Bella, Ranieri, etc. etc. Poi ci sono le generazioni successive: Giorgia, Gazzè, Silvestri, Elisa, Bersani, Jovanotti, D'Alessio, EELST, Ramazzotti, Pausini, Consoli, Morgan, Britti, Neffa, Frankie Hi rng mc, Caparezza, etc, etc... adesso si può sentire tutto sul web, con un abbonamento a internet. Sulle nuovissime generazioni, comincio ampiamente a perdermi ma anche su questi citati, ho una conoscenza solo parziale, tranne alcuni.
Disco consigliato: "Oltre" di Claudio Baglioni.
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