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Raccontarsi una storia

Che mi racconto oggi? Dunque, vediamo, una storia vera, anzi verosimile, una storia possibile. Mi racconto che sono uno scrittore famoso di trentacinque anni, che ha venduto centomila copie di un libro che parla di sentimenti, di sesso, di amore di coppia insomma. Invece, sono un uomo di cinquantuno anni che considera il mondo della editoria industriale alquanto problematico e che scrive solo per imparare un gioco nuovo e per condividere idee. Anche questo è un lavoro, cioè un impegno, giocare è un impegno che non bisognerebbe mai dismettere a lungo. Mentre la professione, il mestiere che noi in genere chiamiamo anche lavoro non può essere un gioco. Ma vi sembra che i calciatori giochino? Oppure che gli attori giochino, magari ogni tanto gli capita di farlo ma con la carriera non si può giocare, è pericoloso perché si rischia di entrare in un sistema solo per restarne ai margini, per esempio come lo scrittore Charles Bukowski e tanti altri che hanno testimoniato a caro prezzo al grande pubblico le grandi contraddizioni dell'industria dello spettacolo e della cultura. Certo, anche il mondo dell'industria metalmeccanica non è stata tutto rosa e fiori ma in quel caso rischi più la vita che il cuore, più un incidente che la tua morale.

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Opacità

Opacità delle parole Opacità dei desideri Opacità dei comportamenti Opacità delle situazioni Opacità della vista Opacità degli obiettivi Opacità del cielo Opacità dei progetti Opacità delle idee Opacità dei sentimenti Opacità delle sensazioni Opacità degli schieramenti Opacità degli interessi Opacità delle giornate Opacità dei racconti Quanta opacità, quasi quasi vado a guardà! :)

Disegni 1996 circa

Disegnare liberamente è come fare una piccola mappa, un'instantanea della nostra mente. Ogni disegno liberamente realizzato è anche una mappina della mente, anche nel senso che la pulisce dalle immagini nascoste dentro di noi. È uno degli scopi dell'arte, fare pulizia nel proprio inconscio (satira), vabbè diciamo esplorarlo.

Cause ed effetti

Tutto è in azione reciproca con tutto (George Simmel) ma a seconda di quale fenomeno vogliamo "spiegare" possiamo fare riferimento a un sistema di cause necessarie e sufficienti, a un sistema di cause prevalenti, insomma, abbastanza esaustive per spiegare un fenomeno di qualsiasi tipo. Il che non vuol dire che non concorrano altre cause a spiegare un fenomeno, il comportamento nostro, degli altri, i fenomeni ambientali, sociali, geologici, astronomici, emotivo-sentimentali, di pensiero, del nostro corpo, di un gruppo, azienda, cittá, etc. Quindi il compito di chi vuole cercare spiegazioni, il cui obiettivo principale è apprendere le tecniche e le capacità di fare, di acquisire un potere relativo su quel fenomeno, anche per  esercitare il proprio libero arbitrio, è ricercare il sistema di cause prevalenti di ogni fenomeno o comportamento, sapendo che esistono cause fuori la nostra portata, esiste il libero arbitrio altrui e che il tutto comunque non è un sistema di cause stabi